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Articolo: OMEGA "PLOprof"

OMEGA "PLOprof"

OMEGA "PLOprof"

Questo OMEGA è di sicuro un pezzo di storia, ma sul suo conto ci sono molte cose che sono state dette in maniera errata e hanno contribuito a definire nel corso degli anni una storia che non gli appartiene del tutto.

Cominciamo dal nome.

Il vero nome di questo particolarissimo segnatempo è Omega SEAMASTER 600 "Plongeur Professionnel", ovvero Subacqueo Professionista, l'abbreviazione "PLOprof"gli è stata attribuita dai collezionisti, e più precisamente da una descrizione apparsa su un libro monografico che ne illustrava le caratteristiche.

Un'altra errata attribuzione è stato l'anno di commercializzazione, si ritiene infatti che i primi orologi arrivarono sul mercato nel 1970, invece studi pià approfonditi confermarono che il Ploprof fece la sua comparsa sul mercato nella seconda metà del 1971, dal '68 vennero avviate le attività di prototipazione e sperimentazione.

 

Si dice che il grande Jacques Cousteau partecipò alla realizzazione dell'orologio, fornendo il suo contributo tecnico. FALSO.

 

Cousteau utilizzò l'orologio, già in produzione, per alcune delle sue sperimentazioni sul corpo e la psicologia umana durante le immersioni, ma non vi è traccia alcuna che possa confermare che fece parte alla progettazione del segnatempo.

 

Come è nato in realtà il Ploprof? Partiamo dall'inizio..

Il 3 ottobre 1961 nasce una delle piu importanti società nel campo delle immersioni ad elevate profondità, la Comex. Venne fondata a Marsiglia da Henri Germain Delauze, subacqueo professionista, primatista dell’immersione oltre che laureato in geologia. La società divenne ben presto leader nel mercato delle immersioni sulle piattaforme petrolifere offshore, nell'ambito delle manutenzioni e installazione delle componenti immerse.

 

I sommozzatori professionisti correvano grandi rischi lavorando sotto la superficie del mare e un orologio da polso completamente attendibile e resistente, in grado di tollerare l’enorme pressione dell’acqua a tali profondità senza perdere in precisione, rappresentava uno strumento vitale e indispensabile per questo tipo di professione. Delauze disse: «Un’immersione di mezz’ora a 350 metri non può durare 31 minuti ma 29 minuti e 59 secondi».

Nel 1968, COMEX chiese ad Omega di produrre un orologio che fosse in grado di resistere a profondità superiori ai 400m, come molti di voi sapranno, il problema più grosso, oltre alla pressione esercitata dall'acqua alle elevate profondità, era l'elio utilizzato nelle camere iperbariche, il gas infiltrandosi nell'orologio ne faceva saltare i vetri. Non ci sono prove che affermano la possibilità che queste perdite siano avvenute anche con alcuni semplari di Ploprof, ma una dichiarazione dell’ American diving research centre Ocean Systems Inc., certificò il Ploprof come un orologio con un impermeabilità più alta di un sottomarino.

Oltre ai test sul campo, vennero fatte numerose prove in laboratorio, in cui si sottoponeva la cassa a una pressione idrostatica continua di 60 ATM. In altri casi  l’orologio fu portato ad una profondità di 1370m che ne decretò l’arresto, ma solo perchè il vetro subì una deformazione nel punto centrale, e, poggiatosi sulla lancetta dei secondi, fermò la corsa dell’orologio. Questo test dimostrò che le componenti che formavano il Ploprof avevano una tolleranza maggiore alla profondità (più del doppio) riportata sul quadrante (600m).

 

CARATTERISTICHE TECNICHE

La caratteristica principale del Ploporf, assolutamente innovativa per gli orologi dell'epoca, era sicuramente la conformazione della cassa, in monoblocco, ovvero ricavata scavando dal pieno un lingotto in acciaio. Lavorazione sicuramente molto onerosa per l'epoca. Altra caratteristica inusuale per un orologio subacqueo di quegli anni fu il blocco della ghiera bi-direzionale, infatti, poteva essere regolata solo premendo il pulsante rosso posizionato nella parte superiore detta della cassa, questo garantiva una sicurezza contro gli spostamenti accidentali.

 

Una curiosità interessante è notare come l'orologio sembri per mancini, avendo la corona sulla sinistra, in realtà, la posizione di quest'ultima, nasce dall'esigenza di proteggere la parte più "delicata" dell'orologio da manipolazioni involontarie e garantire un maggiore confort nei movimenti dei sub durante le immersioni.

Esiste una versione realizzata per mancini, ma per errori di assemblaggio fu ritirata dalla produzione in quanto impossibile da manovrare, infatti il pulsante per lo sblocco della corona fu posizionato nella parte inferiore sinistra, rendendo impossibile il movimento di sblocco utilizzando una sola mano.

 

 

Un'altra innovazione di Omega presente su questo orologio fu il meccanismo di chiusura a corona. La corona stessa, che alla prima osservazione sembrerebbe essere la ruota dentata , è in realtà la piastra di estremità quadrata. La ruota dentata è invece un dado di bloccaggio. Il Ploprof aveva il sistema di protezione e tenuta della corona più efficace mai progettato, solo la corona Panerai si avvicina a queste caratteristiche progettuali. Il brevetto sui dadi di chiusura (numero CH503310) fu depositato il 23 ottobre 1968 ma non venne pubblicato fino al 1974.

 

 

Al mondo si conosce l'esistenza solo di 5 modelli che hanno la corona zigrinata in colore rosso. Il motivo sta nella scelta di Omega di sostituire la classica corona in acciaio, con una corona in materiale plastico di colore rosso, questo per evitare che i sommozzatori, non curanti dei danni che la salsedine avrebbe arrecato alle parti in acciaio dentate se non le avessero sciacquate bene, avrebbero potuto danneggiare l'orologio. Presto si scopri che il materiale plastico era molto più debole dell'acciaio, quindi la casa produttrice tornò alla vecchia lega.

 

Anche i quadranti nel corso della produzione hanno subito parecchie variazioni.

Sono stati catalogati nove differenti tipologie di quadranti, alcuni hanno differenti colorazioni, ottenuti con l'utilizzo di particolare pigmenti, che ne hanno poi causato un deterioramento, modificandone l'aspetto. Altri hanno grafiche diverse, a partire dal primo, mai finito nei classici canali commerciali, che presentava solo la scritta Seamaster.

 

 


  

In Italia il Ploprof deve parte della sua fama ad uno dei polsi piu famosi del mondo, si stiamo parlando del polso dell'Avvocato.

Molti attribuisco l'abitudine stravagante di Agnelli di indossare l'orologio ad un motivo di corretta conservazione dei polsini delle camicie, altri solo ad un modo di farsi notare, o ancora chi dice che volesse risparmiare tempo e leggere più velocemente l'ora, la spiegazione più plausibile e confermata è che l'Avvocato soffrisse di una allergia ad alcuni metalli, che a contatto con la pelle provocavano irritazione, ecco perché indossava gli orologi sopra i polsini.

Il Ploprof, cosi in bella mostra, sicuramente ne ebbe beneficio.

 

 

Ci auguriamo che la tua conoscenza di questo particolare modello si sia arricchita di altri particolari che magari non conoscevi..

..al prossimo articolo

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